È lei, la castagna, la protagonista dell’autunno maremmano. Per decenni è stata una delle fonti di sostentamento principali per intere famiglie: non è raro sentire dire dagli anziani che la polenta di castagne era spesso l’unico cibo in tavola.
I modi in cui si possono mangiare le castagne sono davvero tanti: un must da provare? La caldarrosta. È dell’odore delle castagne cotte sul fuoco che si riempiono i borghi maremmani in questo periodo, durante le tante feste che le celebrano.
Una delle più gustose tipologie di questo frutto arriva dal Monte Amiata: la castagna amiatina: ha meritato il contrassegno IGP, Indicazione geografica protetta, un marchio che viene attribuito a prodotti agricoli, alimenti o vini che garantisce la loro provenienza locale. E per darle ancora più valore è stata istituita la Strada della Castagna, un percorso molto suggestivo tra i castagneti. Per imboccarla il consiglio è partire dal borgo di Tepolini: poco prima di raggiungerlo, vicino a una chiesetta rossa, c’è il cartello che indica l’inizio del sentiero.
Il gusto particolare e unico della castagna amiatina deriva dai terreni di questo spaccato di Maremma, caratterizzatI dai resti di rocce vulcaniche: il frutto va raccolto da terra e non dall’albero, quando infatti cade è maturo e pronto per essere mangiato.

Con la farina di castagne in Toscana è tradizione preparare il castagnaccio, un dolce molto gustoso fatto con uvetta, pinoli, noci e rosmarino.